I 10 passi per superare il "bisogno di approvazione"

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"Non hai bisogno che altre persone apprezzino tutto ciò che fai" R.L. Leahy ci ricorda la differenza tra bisogno (mancanza di qualcosa di indispensabile) e il desiderio, la preferenza che le cose siano in un certo modo. 

Come fare quindi per gestire il "bisogno di approvazione"?

1. Identificare la situazione. Questa potrebbe essere la causa scatenante della tua preoccupazione, ciò che pensa la gente. Ad esempio, forse stai pensando di fare una richiesta a qualcuno di cambiare il suo comportamento, ma inizi immediatamente a sentirti ansioso a causa dei tuoi pensieri e sentimenti di fondo.

2. Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di aver sempre bisogno dell'approvazione? Esaminando questo aspetto ci accorgiamo di quale potrebbe essere la motivazione al nostro comportamento. Ad esempio quali costi? Uno potrebbe essere che questo ci impedisce di essere onesti, soddisfare i propri bisogni, preoccupandoti delle conseguenze e permettendo agli altri di avere potere su di te. Si potrebbe anche pensare che richiedere approvazione ci renderà piacevoli agli altri o evitare di risultare un narcisista. Che ne pensi?

3. Quali pensieri ricorrenti di tipo negativo stai avendo? Pensieri come "Penseranno che io sia ingiusto o cattivo", "non sarò di gradimento", oppure "Penseranno che io sia antipatico". Potresti anche pensare: "È orribile quando a qualcuno non piaccio" o "Non posso sopportare le discussioni".

4. Che cosa significano questi pensieri per te? Ad esempio, una persona potrebbe dire: "Se non le piaccio, allora sono sbagliato o una persona cattiva". Un'altra persona direbbe: "La gente parlerà di me e io non avrò amici". Queste valutazioni possono determinare il tuo bisogno di approvazione.

5. Esamina le prove e la logica dei tuoi pensieri. Ad esempio, sei davvero una persona cattiva, o sbagliata, se qualcuno non è d'accordo con te? Potrebbe essere che tu abbia semplicemente informazioni, interpretazioni o idee diverse? O potrebbe essere che tu abbia ragione? Se pensi che la gente sarà arrabbiata con te, chiediti se non sei mai stato in disaccordo con qualcuno che è rimasto un amico.

6. Usa la tecnica del doppio standard. Se qualcuno è in disaccordo con te, ti senti "sempre estremamente triste"? Li cancelli per sempre? Prova a pensare a te stesso come se pensassi di sostenere il tuo migliore amico: quale consiglio daresti ad un amico se a qualcuno non piacesse quello che ha detto? Potresti concludere che sono tutti cattivi? Perché saresti più tollerante verso gli altri di quanto tu non sia verso te stesso?

7. Cosa potresti  fare se non fossi approvato dagli altri? Può essere utile mettere le cose in prospettiva e lasciare andare le cose. Se sei abile e rispettoso nel farti valere con qualcuno e ora non gli piaci. Cosa puoi ancora fare? Riesci a vedere il tuo partner, la tua famiglia, i tuoi figli, i tuoi amici e i tuoi colleghi di lavoro? Puoi ancora impegnarti in tutte le attività che hai praticato prima? Se puoi praticamente fare tutto quello che hai fatto prima, allora che differenza fa se a qualcuno non piace quello che dici - o se non ti piace?

8. Come ti sentirai a riguardo in futuro? Spesso ci arrabbiamo per qualcosa che sta accadendo ora, ma non ci rendiamo conto che tutte le nostre emozioni sono aperte al cambiamento. Hai avuto l'esperienza di non essere stato contento all'interno di una relazione, diciamo tre mesi fa, ma ora non ci pensi? Questo perché altre esperienze hanno preso il sopravvento, l'hai messo in prospettiva e l'hai lasciato andare.

9. Normalizzare la disapprovazione. Spesso ci arrabbiamo per qualcosa che succede a tutti. Conosci qualcuno che è approvato da tutti quelli che incontrano? Perché? Se tutti hanno qualcuno a cui non piace qualcosa che lui o lei dice o fa e sopravvivono ancora e prosperano, allora perché dovresti essere l'unica persona che deve avere l'approvazione universale?

10. Praticare l'assertività. Il modo migliore per superare l'ansia e la paura è praticare il comportamento che ti preoccupa. Ad esempio, se sei preoccupato per la disapprovazione, recati in un negozio e richiedi uno sconto del 50% su qualcosa che non hai intenzione di acquistare. Scoprirai che l'impiegato ti guarderà come se fossi pazzo, e puoi dire: "Pensavo di poter ottenere un affare oggi." Il punto è che, raccogliendo intenzionalmente disapprovazione inoffensiva, puoi realizzare che nulla di importante cambia - tranne che ora sei in grado di farti valere.

..."Non importa quello che fai, ad alcune persone non sarai di gradimento" Questo ci aiuta a lasciare andare il bisogno di essere graditi da "tutti".Le nostre preoccupazioni per l'approvazione fanno parte dell'essere umani. Puoi andare in giro essendo ostile, egoista e irrispettoso, ma puoi essere diplomaticamente assertivo e sensibile agli altri, e fare comunque cose che ad altre persone non saranno di gradimento. L'unico modo per vivere più funzionalmente è tollerare qualche disapprovazione... (vedi fonte originale)

Attraverso questi "passi " abbiamo la possibilità di non vivere in maniera "automatica" le nostre esperienze ma di scomporle in tante piccole parti. I miei pensieri rispetto a determinate situazioni spesso mi fanno sentire a disagio, al punto di dovermi imporre un certo tipo di comportamento. Se rivedessi meglio ciò che penso? Sto forse usando un atteggiamento di pretesa? Sto raccogliendo dati dalle mie esperienze in maniera approssimativa, selezionando solo ciò che va a confermare la mia teoria (e non le disconferme?). Particolarmente interessante è  l'ancoraggio al presente che al contempo allarga la prospettiva. Quanto sto soffrendo oggi per una cosa che domani probabilmente non mi toccherà più. Le cose cambiano, si evolvono, non possiamo rimanere nella pretesa che ciò non sia così. A pagarne le conseguenze siamo quindi noi stessi per questa nostra rigidità. Cosa possiamo dirci in alternativa? 

"Sono imperfetto ma questo non fa di me una persona disprezzabile e anche se qualcuno non mi approverà, potrò accettarlo" FMJ

 

 

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