Le domande nella prima seduta dallo psicologo

da | Lug 9, 2024 | Divulgazione

le domande nella prima seduta dallo psicologo

 

 Le capita di riconoscersi in alcune delle affermazioni che seguono? Potrebbero essere alcune delle domande nella prima seduta dallo psicologo:

  • mi sento nervoso/a, infastidito/a, irritato/a

    (spesso abbiamo bisogno di imparare a gestire le emozioni e per farlo ci è utile comprenderle, riconoscerle, validarle)

  • non sento interesse e piacere per le cose

    (i pensieri verso il presente o il futuro non ti stanno aiutando; questo può essere compreso attraverso l’osservazione del proprio dialogo interno; cosa mi sto dicendo?)

  • ho paura in certe situazioni al punto di doverle evitare
  • (le paure sono spesso legate ad apprendimenti derivanti dalle nostre storie di vita. Evitare non sempre è funzionale e queste non fa che aumentare la paura e l’idea di essere in pericolo)
  • provo imbarazzo e disagio in mezzo agli altri

    (la vergogna, l’imbarazzo sono emozioni legate allo scopo di essere “adottati” dagli altri; la vergogna è il campanello dall’allarme delle brutte figure ossia si prova dispiacere o timore della frustrazione di un proprio scopo della buona immagine e/o dell’autostima)

  • mi sento in colpa, debole, inutile

    (perché ci sentiamo in colpa? quanta colpa ci stiamo attribuendo? Forse più di quanto non sia realistico assumerne. Le valutazioni e i pensieri che facciamo sono orientati da un una visione dove le nostre azioni hanno un grande ruolo negli eventi. Ci sentiamo al contrario a volte senza potere e senza la possibilità di agire al punto di fermarci e non agire più.)

  • ho reazioni nel corpo che mi preoccupano

    (ad es. palpitazioni, dolore al petto..? Può capitare di sperimentare reazioni psicofisiologiche importanti ed allarmanti, il corpo ha reazioni incontrollabili e improvvise e questo ci porta a preoccuparci moltissimo, al punto di modificare la nostra vita per evitare quelle forti esperienze come gli attacchi di panico).

  • non riesco a prendere delle decisioni

    (i dubbi sono fonte di forte ostacolo come lo sono le ruminazioni verso il passato e il rimuginio verso il futuro; imparare a prendere decisioni prevede l’analisi di quello che siamo disposti a perdere o a guadagnare; si tratta di affrontare il cambiamento e spesso questo è fonte di anticipazioni catastrofiche che immobilizzano e non consentono la decisione).

  • ho bisogno di controllare ripetutamente ciò che faccio e non ricordo le cose

    (il controllo è sia una azione che una credenza, illusoria, di avere il potere assoluto sugli eventi, le persone, le azioni. Il controllo non agisce tanto sull’oggetto che non ci è chiaro ma sulla emozione spiacevole che stiamo provando)

  • ho pensieri spiacevoli e negativi 

    (pensare male, pensare negativo è spesso un fenomeno che spaventa; vorremmo essere attraversati solo da pensieri positivi; questo però non è realistico; noi sperimentiamo tanti tipi di pensieri e questi sono legati alle nostre idee sul mondo, sulle relazioni, sul futuro. Le nostre idee, teorie e modelli di lettura della realtà sono il nucleo di attenzione principale del lavoro con lo psicologo)

  • non mi sento capito/a dagli altri 

    (le relazioni, le amicizie sono un banco di prova importante per potersi riconoscere e rappresentare; sono la possibilità di costruire e condividere scopi comuni; a volte esistono legami che non consentono l’evoluzione personale, alcuni che propongono una dipendenza affettiva invece che una reciprocità; bisogna imparare a partire da se stessi per comprendere come funzioniamo e cosa ci aspettiamo dagli altri)

  • non dormo bene

    , la mia alimentazione mi preoccupa (vedi Psicologia Alimentare, il comportamento alimentare non è solo un atto per nutrirsi; spesso è associato alle nostre emozioni e utilizzato per la gestione dei momenti di difficoltà; anche il sonno è un segnale di salute e può subire delle alterazioni che possono essere gestite e modificate)

  • fumo/bevo molto o abuso di sostanze psicoattive

    (fumare o abusare di sostanze sono comportamenti che in taluni casi possono essere gestiti in maniera più adeguata attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale; Come per il comportamento alimentare anche in questo caso lo scopo sarà imparare a gestire le emozioni)

 Talvolta possono verificarsi problemi nella vita di coppia, nel ruolo genitoriale, nelle relazioni in generale. Anche il lavoro può risentirne determinando conseguenze nella propria direzione professionale o scolastica.

Se ha risposto sì ad una o più di queste affermazioni, può valutare la possibilità di una consulenza psicologica.

per informazioni

Dott. Filippo M. Jacoponi Psicologo Psicoterapeuta

3921191604