Le capita di riconoscersi in alcune delle affermazioni che seguono? Potrebbero essere alcune delle domande nella prima seduta dallo psicologo:
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mi sento nervoso/a, infastidito/a, irritato/a
(spesso abbiamo bisogno di imparare a gestire le emozioni e per farlo ci è utile comprenderle, riconoscerle, validarle)
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non sento interesse e piacere per le cose
(i pensieri verso il presente o il futuro non ti stanno aiutando; questo può essere compreso attraverso l’osservazione del proprio dialogo interno; cosa mi sto dicendo?)
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ho paura in certe situazioni al punto di doverle evitare
- (le paure sono spesso legate ad apprendimenti derivanti dalle nostre storie di vita. Evitare non sempre è funzionale e queste non fa che aumentare la paura e l’idea di essere in pericolo)
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provo imbarazzo e disagio in mezzo agli altri
(la vergogna, l’imbarazzo sono emozioni legate allo scopo di essere “adottati” dagli altri; la vergogna è il campanello dall’allarme delle brutte figure ossia si prova dispiacere o timore della frustrazione di un proprio scopo della buona immagine e/o dell’autostima)
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mi sento in colpa, debole, inutile
(perché ci sentiamo in colpa? quanta colpa ci stiamo attribuendo? Forse più di quanto non sia realistico assumerne. Le valutazioni e i pensieri che facciamo sono orientati da un una visione dove le nostre azioni hanno un grande ruolo negli eventi. Ci sentiamo al contrario a volte senza potere e senza la possibilità di agire al punto di fermarci e non agire più.)
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ho reazioni nel corpo che mi preoccupano
(ad es. palpitazioni, dolore al petto..? Può capitare di sperimentare reazioni psicofisiologiche importanti ed allarmanti, il corpo ha reazioni incontrollabili e improvvise e questo ci porta a preoccuparci moltissimo, al punto di modificare la nostra vita per evitare quelle forti esperienze come gli attacchi di panico).
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non riesco a prendere delle decisioni
(i dubbi sono fonte di forte ostacolo come lo sono le ruminazioni verso il passato e il rimuginio verso il futuro; imparare a prendere decisioni prevede l’analisi di quello che siamo disposti a perdere o a guadagnare; si tratta di affrontare il cambiamento e spesso questo è fonte di anticipazioni catastrofiche che immobilizzano e non consentono la decisione).
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ho bisogno di controllare ripetutamente ciò che faccio e non ricordo le cose
(il controllo è sia una azione che una credenza, illusoria, di avere il potere assoluto sugli eventi, le persone, le azioni. Il controllo non agisce tanto sull’oggetto che non ci è chiaro ma sulla emozione spiacevole che stiamo provando)
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ho pensieri spiacevoli e negativi
(pensare male, pensare negativo è spesso un fenomeno che spaventa; vorremmo essere attraversati solo da pensieri positivi; questo però non è realistico; noi sperimentiamo tanti tipi di pensieri e questi sono legati alle nostre idee sul mondo, sulle relazioni, sul futuro. Le nostre idee, teorie e modelli di lettura della realtà sono il nucleo di attenzione principale del lavoro con lo psicologo)
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non mi sento capito/a dagli altri
(le relazioni, le amicizie sono un banco di prova importante per potersi riconoscere e rappresentare; sono la possibilità di costruire e condividere scopi comuni; a volte esistono legami che non consentono l’evoluzione personale, alcuni che propongono una dipendenza affettiva invece che una reciprocità; bisogna imparare a partire da se stessi per comprendere come funzioniamo e cosa ci aspettiamo dagli altri)
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non dormo bene
, la mia alimentazione mi preoccupa (vedi Psicologia Alimentare, il comportamento alimentare non è solo un atto per nutrirsi; spesso è associato alle nostre emozioni e utilizzato per la gestione dei momenti di difficoltà; anche il sonno è un segnale di salute e può subire delle alterazioni che possono essere gestite e modificate)
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fumo/bevo molto o abuso di sostanze psicoattive
(fumare o abusare di sostanze sono comportamenti che in taluni casi possono essere gestiti in maniera più adeguata attraverso la psicoterapia cognitivo comportamentale; Come per il comportamento alimentare anche in questo caso lo scopo sarà imparare a gestire le emozioni)
Talvolta possono verificarsi problemi nella vita di coppia, nel ruolo genitoriale, nelle relazioni in generale. Anche il lavoro può risentirne determinando conseguenze nella propria direzione professionale o scolastica.
Se ha risposto sì ad una o più di queste affermazioni, può valutare la possibilità di una consulenza psicologica.
Dott. Filippo M. Jacoponi Psicologo Psicoterapeuta
3921191604