La sindrome del colon irritabile (IBS) è un disturbo gastrointestinale funzionale caratterizzato da sintomi come dolore addominale, gonfiore, alterazioni intestinali (diarrea, stitichezza o alternanza di entrambe). È una condizione che non ha una causa organica identificabile e appare significativamente influenzata da fattori psicologici, in particolare dall’ansia e dallo stress.
Il Legame tra Colon Irritabile e Ansia
Numerosi studi hanno dimostrato che esiste una connessione bidirezionale tra intestino (microbiota) e cervello, nota come asse intestino-cervello (per approfondire clicca qui). Questo significa che lo stato emotivo può influenzare la funzionalità intestinale e, viceversa, i disturbi intestinali possono impattare negativamente sul benessere psicologico. Gli studi sul microbiota segnalano inoltre una possibile connessione triadica tra i sistemi intestino-cervello-pelle e che le patologie infiammatorie a carico della pelle e quelle a carico dell’intestino siano accumunate da analoghi legami con il cervello.
Le persone con IBS spesso riferiscono un aumento dei sintomi in situazioni di stress e ansia. Questo accade perché il sistema nervoso autonomo, in risposta alla tensione emotiva, altera la motilità intestinale e la sensibilità viscerale. In altre parole, il nostro intestino “sente” le nostre emozioni e risponde di conseguenza.
L’Approccio Cognitivo-Comportamentale (CBT) nell’IBS
La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è una delle strategie più efficaci per gestire l’IBS, specialmente quando è associata ad ansia. Questo approccio si basa su due principi chiave:
Modificare i pensieri disfunzionali: Le persone con IBS spesso sviluppano pensieri catastrofici come “Non posso uscire perché potrei sentirmi male” o “Se ho mal di pancia significa che c’è qualcosa di grave”. La CBT aiuta a riconoscere e sostituire questi pensieri con alternative più realistiche e adattive.
Esporsi gradualmente alle situazioni temute: Molti pazienti evitano situazioni sociali per paura dei sintomi. La CBT utilizza l’esposizione graduale per aiutarli a riacquistare fiducia e ridurre l’ansia legata all’IBS.
L’Acceptance and Commitment Therapy (ACT) e il Colon Irritabile
Un’altra prospettiva utile è quella dell’Acceptance and Commitment Therapy (ACT), un’evoluzione della CBT che si concentra sull’accettazione dei sintomi piuttosto che sulla loro eliminazione. L’ACT si basa su tre pilastri fondamentali:
Accettazione del disagio: Invece di lottare contro il dolore e il disagio intestinale, l’ACT incoraggia a riconoscerli senza giudizio, riducendo la sofferenza emotiva che spesso amplifica i sintomi.
Defusione dai pensieri negativi: L’ACT aiuta a osservare i pensieri intrusivi senza farsi sopraffare da essi. Ad esempio, anziché dire “Non posso vivere con questa condizione”, si può notare il pensiero e lasciarlo andare senza dargli potere.
Vivere in linea con i propri valori: Spesso l’IBS porta le persone a limitare le proprie attività. L’ACT aiuta a focalizzarsi su ciò che è davvero importante, come le relazioni, il lavoro o il tempo libero, anche in presenza dei sintomi.
Conclusioni
L’IBS è una condizione complessa, ma le terapie psicologiche come la CBT e l’ACT offrono strumenti pratici per ridurre l’impatto dell’ansia sui sintomi intestinali. Imparare a gestire le emozioni e accettare la presenza dei sintomi può migliorare significativamente la qualità della vita. Se soffri di IBS e ansia, considera di rivolgerti a un professionista che utilizzi questi approcci per supportarti nel percorso di benessere.
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Foto di Alicia Harper da Pixabay